La storia del Portogallo, ci insegna a capire la popolazione, e ci permette quindi di poter vivere più coscientemente.
Il Portogallo è stato fondato nel 1143, anno della firma del Trattato di Zamora. Grazie all’impulso dell’Infante D. Henrique, detto anche “Henrique il Navigatore”, le caravelle portoghesi solcarono i mari, avvalendosi delle migliori conoscenze scientifiche e pratiche dell’epoca. Durante i secoli XIV, XV e XVI navigarono in Africa, in Estremo Oriente e nelle profondità del continente sudamericano. Conquistarono terre, ammassarono ricchezze e portarono in Europa cose mai viste prima. Nel 1498 Vasco da Gama scoprì la rotta marittima per l’India e nel 1500 Pedro Álvares Cabral arrivò in Brasile. I portoghesi arriveranno anche in Oman (1508), Malesia (1511), Timor (1512), Cina (1513) e Giappone (1543). Fu anche un portoghese, Fernão de Magalhães, a progettare e comandare, tra il 1519 e il 1522, il primo viaggio per circumnavigare il globo.
Forse era l’inizio della globalizzazione. Per celebrare quest’epoca, e in particolare l’arrivo in India, il re D. Manuel fece erigere il Monastero di Jerónimos, un’opera unica in cui spiccano motivi nautici e integrò la sfera armillare nella bandiera portoghese. Il piccolo regno era ora il più grande impero del mondo. In Portogallo si riunirono studiosi e mercenari, scienziati e pittori, mercanti e poeti, schiavi e principi. Ma tale potere e ricchezza culminarono nella tragica morte del giovane re D. Sebastião, in una battaglia ad Alcácer Quibir, in Nord Africa. Il trono allora vacante fu occupato dalla dinastia spagnola dei Filippi, che unirono i due Stati durante 60 anni di unione personale.
Nel 1640 il Portogallo ebbe di nuovo un re portoghese, D. João IV, che ripristinò l’indipendenza. Nel sec Nel XVIII secolo, D. João V, re assolutista e amante delle arti, fece costruire un grandioso palazzo-convento a Mafra e, a Lisbona, l’acquedotto di Águas Livres.
Storia del Portogallo – Ricostruzione e rinascita
La lussuosa ed esotica capitale del regno scomparve quasi del tutto nel 1755 a causa di un devastante terremoto. Fu il Marchese de Pombal, ministro del re José, a inventare una nuova Lisbona, monumentale e meglio preparata ad affrontare le furie della natura. All’inizio del sec Nel XIX secolo le truppe di Napoleone invasero il Portogallo e la corte si trasferì in Brasile per garantire la continuità dinastica e quindi l’indipendenza dal Portogallo. Quando, 14 anni dopo, nel 1821, il re D. João VI tornò in Portogallo, il paese era diverso: oltre ai segni lasciati dagli anni della guerra, era emerso il movimento liberale, che aveva trasformato il panorama politico nazionale. Il potere del re non era più assoluto e la prima costituzione era in via di approvazione. Alla morte di D. João VI, nel 1826, la situazione politica era confusa, sia dal punto di vista politico che dinastico.
Guerra civile
Nel 1828 scoppiò la guerra civile, con due figli di D. João VI a contendersi il trono: D. Miguel, acclamato dai tribunali, che difendeva una visione tradizionalista e si opponeva alla Costituzione, e D. Pedro che difendeva il liberalismo e la Costituzione ma che , per aver dichiarato l’indipendenza del Brasile nel 1822 ed essere imperatore di questo paese, fu impedito di occupare il trono portoghese. La disputa si sarebbe finalmente decisa nel 1834, con la Convenzione di Évora Monte, che pose fine alla guerra civile e determinò il ritorno a una versione liberale e costituzionale della monarchia portoghese. Le idee repubblicane iniziarono a prendere sempre più forza dalla fine del secolo. XIX.
Dopo il regicidio di D. Carlos nel 1908 e la rivoluzione del 5 ottobre 1910, fu infine istituita la Repubblica. D. Manuel II fu l’ultimo re del Portogallo e Teófilo Braga il primo capo di stato repubblicano, come presidente del governo provvisorio. Manuel de Arriaga è stato il primo presidente eletto della Repubblica portoghese.
Dittatura e liberazione
Dopo un periodo travagliato e la partecipazione portoghese alla prima guerra mondiale, il 28 maggio 1926 ebbe luogo un colpo di stato militare che pose fine alla Prima Repubblica. Iniziò quindi un periodo di dittatura militare che terminò con l’approvazione della Costituzione del 1933. Attraverso questa si instaurò l’Estado Novo, un regime autoritario, corporativo e monopartitico dominato dalla figura di António Oliveira Salazar, che governò il Paese per quasi mezzo secolo. Il 25 aprile 1974, la “rivoluzione dei garofani” restituì libertà e democrazia ai portoghesi, riconoscendo rapidamente l’indipendenza delle ex colonie in Africa. Ancora una volta all’interno dei suoi confini originari, il Portogallo si è nuovamente rivolto all’Europa. Nel 1986 il Paese è entrato a far parte della CEE – Comunità Economica Europea e, da allora, i portoghesi hanno partecipato con entusiasmo alla costruzione di una nuova Europa, senza però dimenticarne la storia, il carattere e le tradizioni.