Il governo portoghese ha annunciato l’intenzione di eliminare l’obbligo di dichiarare all’IRS i redditi esenti, come le indennità di pasto, le spese di viaggio e altri redditi che, fino ad ora, non dovevano essere dichiarati. Questa misura, se attuata, mira a semplificare il processo di compilazione della dichiarazione dei redditi, ma non è ancora stata approvata ufficialmente, il che ha creato uno scenario di incertezza sia tra i contribuenti sia tra gli esperti fiscali.
La proposta, sostenuta dal Ministero delle Finanze, mira a ridurre la burocrazia nella presentazione della dichiarazione dei redditi. Secondo il Governo, la misura non avrà alcun impatto sull’importo delle imposte da pagare, poiché questo reddito è esente da tassazione. La modifica ha il solo scopo di semplificare il processo per i contribuenti, eliminando la necessità di dichiarare redditi che non generano obblighi fiscali. Tuttavia, in assenza di un decreto legge formale e senza la pubblicazione di informazioni ufficiali da parte dell’Agenzia delle Entrate Federale, permangono dubbi su quando e come la misura verrà attuata, lasciando i cittadini preoccupati circa il rispetto delle nuove norme nella campagna del 2024.
Gli esperti fiscali sollevano dubbi sulla costituzionalità e sulla transitorietà di questa misura, sottolineando che la modifica deve essere ben spiegata per garantirne la chiarezza nell’applicazione. Si teme che la decisione possa essere contestata in tribunale o che possa creare confusione al momento della compilazione delle dichiarazioni dei redditi, soprattutto per coloro che sono già abituati a dichiarare tali redditi come esenti, ma con l’obbligo di segnalarli.
Mentre la proposta è ancora in attesa di formalizzazione, la campagna di presentazione delle dichiarazioni dei redditi del 2024 prosegue secondo il calendario tradizionale. Le dichiarazioni dovranno essere presentate dal 1° aprile al 30 giugno, salvo modifiche dovute a ritardi nella pubblicazione degli allegati necessari, che dovranno essere pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione entro il 2 marzo. In caso di ritardi in questo processo, la scadenza per la presentazione delle dichiarazioni può essere prorogata, dando ai contribuenti più tempo per ottemperare al proprio obbligo.
Le altre scadenze relative alla campagna IRS restano invariate:
Validazione delle fatture in e-Fatura: fino al 25 febbraio
Dichiarazione dei pagamenti ai lavoratori domestici: fino al 28 febbraio
Contestare le spese generali e familiari: fino al 31 marzo (se si individuano errori o si desidera rettificare i valori dichiarati)
Considerando l’incertezza dello scenario politico, è possibile che il Parlamento intervenga, rivedendo o addirittura mettendo in discussione la costituzionalità della proposta. Un ritardo nell’approvazione o la necessità di adeguamenti legislativi potrebbero comportare modifiche alle norme annunciate. Pertanto, è importante che i contribuenti si preparino a presentare la dichiarazione dei redditi secondo le norme vigenti, in attesa della decisione finale. Seguire gli aggiornamenti del Ministero delle Finanze ti avviserà di eventuali cambiamenti ed eviterà sorprese dell’ultimo minuto.
Si raccomanda ai contribuenti di assicurarsi che la documentazione richiesta per la presentazione della dichiarazione dei redditi sia organizzata e aggiornata. Anche se la modifica proposta alle regole è ancora aperta, è essenziale essere cauti per garantire il rispetto delle scadenze e che il processo sia il più semplice ed efficiente possibile, riducendo al minimo il rischio di errori o sanzioni.
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